ROMA – Con la fine (il 31 marzo) dello stato d’emergenza causato dalla pandemia, il Paese abbandona alcune delle misure di prevenzione dal Covid-19. Dal 1° aprile gli aspetti più simbolici di un ritorno alla normalità sono l’addio al Green Pass rafforzato – che non è più da esibire in diverse situazioni, sostituito dalla versione “base” che si ottiene non solo con la vaccinazione e l’immunizzazione da contagio ma anche con il tampone – e il ritorno delle capienze al 100% dei posti disponibili in stadi, impianti sportivi e strutture al chiuso. Cessa l’obbligo di distanziamento anche nei luoghi di culto (mentre resta quello di indossare la mascherina chirurgica).
Il certificato “semplice” rimane necessario per tutto il mese di aprile per salire a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale, per accedere a uffici pubblici, banche, poste, negozi. Per gli over 50 al lavoro, per consumare al chiuso nei bar e ristoranti, per mense e catering, per cinema e teatri al chiuso, per eventi sportivi al chiuso, per le università, i centri benessere, le attività sportive e gli spogliatoi, convegni e congressi, centri culturali e ricreativi al chiuso, sale gioco e scommesse, discoteche.
Non è aprile il momento di levare del tutto la mascherina FFP2, ancora da indossare sui mezzi di trasporto, durante gli spettacoli o al cinema o per assistere ad eventi sportivi.
Dal 1° aprile l’isolamento riguarda solo chi è risultato positivo al Covid, mentre i contatti stretti vengono sottoposti all’autosorveglianza (mascherina FFP2 per dieci giorni, test alla comparsa di sintomi).