VALMADRERA – “Ho vintoooo!!! La foto è molto bella, ma voi con i vostri voti l’avete resa speciale!!!“. Esordisce così su Instagram Riccardo Amati il giovane valmadrerese che venerdì scorso ha vinto il concorso fotografico organizzato dalla società Ciclistica Giovani Giussanesi in ricordo di Giuseppe Kia Castelli. Anche se abita a Valmadrera, Riccardo gioca da alcuni anni nella forte formazione di pallavolo maschile dell’A.S.C. Ballabio ’89. Un amore, quello per il volley che non dimentica nella dedica del premio: “Un pensiero speciale lo dedico a mia mamma Elena e a mia sorella Roberta che sono sempre le prime persone ad incoraggiarmi in tutto quello che faccio. Al mio professore Francesco Guzzetti che mi segue negli studi e, al mio allenatore di pallavolo coach Costantino Casali con il quale sto facendo qualcosa di bello con la maglia Biancorossa dell’Asc Ballabio ’89.”
Visibilmente emozionato, ci racconta dei suoi primi passi con la macchina fotografica: “Ho iniziato a fotografare tre anni fa nel 2017 cosi quasi per scherzo mentre mi trovavo in cima al Passo del Turchino in attesa del passaggio della Milano-Sanremo quando il maestro Giordano Azzimonti mi mise al collo la sua macchina fotografica e mi disse ‘vai Ricky scatta a manetta‘. Quel giorno nacque in me una passione profonda che oggi, a distanza di tre anni, mi ha portato a vincere il concorso dedicato a Giuseppe Castelli un altro grande uomo del ciclismo che, in un caldo giorno di giugno mentre ero impegnato a fotografare i corridori in gara al Gran Premio di Lugano, mi diede un sacco di consigli sulla fotografia e un appuntamento al Giro di Lombardia in cima al Muro di Sormano dove ho scattato la foto vincitrice del concorso”.
Prosegue il giovanissimo Riccardo: “Sembra quasi un caso del destino perché purtroppo Giuseppe ci lasciò poco prima di quel Giro di Lombardia dove in cima a quel Muro di Sormano feci una serie di foto, tra le quali ho scelto quella che poi ha vinto il concorso a lui dedicato. La fotografia mi è entrata prepotentemente nel cuore e li è rimasta. Ricordo ancora la gioia negli occhi quando i miei genitori per il compleanno mi regalarono la prima macchina reflex.”
“Quando sono libero dagli impegni scolastici ho la fortuna – grazie a mio padre Matteo, giornalista – di seguire tutte le principali corse di ciclismo in Italia e all’estero e di frequentare due maestri dello scatto come Azzimonti il mio mentore e Matteo Morotti il mio grande prof, ai quali devo tutte le mie conoscenze in campo fotografico.”
“È un qualcosa di fantastico – prosegue il giovanissimo Amati con grande entusiasmo e con fare da professionista – ma allo stesso tempo molto impegnativo. Ci si sveglia presto la mattina, si corre in macchina tutto il giorno e ci si ferma solo la sera in sala stampa quando scelgo le foto da mandare in agenzia. Ho la fortuna di vivere un passione molto forte che il prossimo anno mi permetterà di iscrivermi ad un istituto superiore dedicato alla fotografia e questo mi rende molto felice e mi stimola ad impegnarmi sempre di più”.