Siamo da poco tempo reduci dalla 3 giorni del 1° Festival dell’Ambiente e della Sostenibilità di Lecco, con le sue variegate articolazioni “educative” e d’immagine. Quasi in contemporanea si è avviata una meritevole azione di coinvolgimento delle varie componenti locali dando origine al Distretto di Economia Civile che ha già registrato l’adesione di decine di realtà associative.
In questo quadro di doverosa “mobilitazione” per l’Ambiente, soprattutto in termini di azioni riduttive delle emissione di CO2, è mai possibile che non venga neppure menzionata una delle maggiori fonti emissive provinciali e cioè il cosiddetto Termovalorizzatore di Valmadrera?
È mai possibile che nessuno chieda conto alla stessa Amministrazione che ha promosso il Festival e il Distretto sull’essere contemporaneamente capofila nell’imminente implementazione del progetto di Teleriscaldamento che di fatto potrebbe prolungare per svariati anni l’emissione di fumi da combustione con tutto quanto esso comporta anche per possibili rischi per la salute?
Alcune stridenti comparazioni d’ordine di grandezza possono spiegare meglio di tante parole alla Cittadinanza la contraddizione della eventuale perpetrazione di questi silenzi:
circa 130.000 Tonnellate è la quantità di CO2 emessa annualmente dal forno inceneritore di Valmadrera.
circa 136.000 ton. è il pianificato obiettivo complessivo di riduzione minuziosamente previsto dal PAESC del comune di Lecco (Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima) in 23 anni (dal 2007 al 2030) per recepire l’obiettivo minimo europeo di una diminuzione del 40% delle emissioni di CO2.
Circa 140.000 ton il risparmio annuale di CO2 se in tutti gli enti pubblici italiani – ministeri, ospedali, caserme, scuole … – si eliminassero le bottiglie di plastica (fonte “Presa diretta” di Rai 3 del 16/9/19)
Peraltro in un precedente appello all’Amministrazione Comunale di Lecco alcuni di noi richiamavano, a fronte della pur apprezzabile ed educativa messa a dimora di 22 alberi presso le scuole locali, l’equivalenza di una foresta di ben circa 22 milioni di alberi che occorrerebbe per assorbire le emissioni di un anno dell’inceneritore (secondo una esternazione pubblica “didattica” del sindaco Brivio “un albero di medie dimensioni assorbe ogni anno circa 6 kg di CO2”).
Ci rivolgiamo quindi a tutti i componenti di quello che vorrebbe essere nelle intenzioni un vero e proprio “Patto sociale” per l’Ambiente e a tutti i membri del Consiglio Comunale di Lecco perché venga riconsiderato in termini di riduzione delle emissioni di CO2 una voce che da sola in un anno equivale sostanzialmente all’intero lodevole impegno riduttivo da conseguirsi in 23 anni di sforzi, ovviamente da comunque concretizzare per ottenere un doppio positivo effetto.
Ci si permetta infine di rivolgerci direttamente anche ai ragazzi di “Fridays for future”, così meritoriamente attivi in questi ultimi periodi, per invitarli a dare seguito e sostanza anche alla consapevolezza di questa enorme “dimenticanza” che, come immaginiamo sapranno, porta con sé non solo effetti climalteranti ma anche possibili rischi per la salute. Il tutto reso ancor più stridente dalla reale opportunità di avviare tempestivamente un percorso del ciclo dei rifiuti (virtuoso da vari punti di vista : salutistici, occupazionali ed economici) senza combustioni di sorta a quindi ad emissioni zero, come praticata con successo in altri territori.
Rete Consiglieri Informati
Comitato Lecchese Acqua Pubblica e beni comuni