Dopo anni da protagonista oltre Manica, Matteo Darmian sembra in procinto di tornare in quella Serie A che l’ha lanciato, permettendogli di arrivare nel campionato europeo più prestigioso. Finito ai margini nel Manchester United nelle ultime due stagioni, il laterale milanese è finito nei radar di Inter e Lazio. Che sia la volta buona per riportare in Italia uno dei talenti più importanti del nostro calcio?
Nato a Legnano il 2 dicembre 1989, Matteo Darmian muove i primi passi nel mondo del calcio con la Carcor, squadra allenata dal padre Giovanni e che in passato aveva lanciato anche Marco Simone, ex stella del Milan di Fabio Capello. Saranno proprio i rossoneri a metterlo sotto contratto e a farlo entrare nelle giovanili. Dopo un provino davanti agli occhi di Franco Baresi, in quel periodo responsabile del vivaio, Matteo entrerà ufficialmente in squadra, diventandone il leader silenzioso e guadagnandosi la stima di Carlo Ancelotti che lo farà esordire anche tra i “grandi”.
Le tappe successive della carriera saranno lontane da Milano. Dopo un anno in prestito in B al Padova, il laterale lombardo passa a titolo definitivo al Palermo per poi accasarsi, nel luglio del 2011, al Torino di Giampiero Ventura. In maglia granata arriva l’esplosione definitiva. Subito promosso titolare, Darmian giocherà 133 partite (con tre gol) guadagnandosi un posto in Nazionale e le attenzioni di Antonio Conte che tenterà di acquistarlo per la sua Juve. Missione fallita perché sarà il Manchester United a battere la concorrenza e a portarlo all’Old Trafford per 20 milioni di euro.
L’esperienza inglese si apre nel migliore dei modi. Molto stimato dall’allora allenatore dei Red Devils Louis Van Gaal, Darmian si prenderà presto la maglia da titolare e verrà nominato Man of the match nella gara d’esordio vinta con il Tottenham. Seguiranno la prima apparizione in Champions League col Bruges e il premio come giocatore del mese di agosto assegnato dai tifosi. Il 20 aprile 2016 arriverà anche la gioia del primo gol inglese, nella partita di campionato vinta 2 a 0 contro il Crystal Palace.
Le cose cambiano con l’arrivo di Mourinho in panchina che inizia a preferirgli Valencia come terzino destro titolare. Spostato nel ruolo di laterale sinistro, Darmian riuscirà comunque a mettere insieme 29 presenze tra cui spicca la finale di Europa League vinta contro l’Ajax per 2 a 0.
La gioia per la gara da titolare giocata nella finale di Supercoppa Europea contro il Real Madrid sarà una delle poche soddisfazioni della stagione successiva. Darmian perde sempre più considerazione sia con Mourinho che con Solskjaer e diventa a tutti gli effetti una riserva. Una riserva con il contratto in scadenza nel 2020 e che potrebbe tornare finalmente in Italia per giocarsi le proprie chance di convocazione per i prossimi Europei.
E ora Antonio Conte, mister che lo aveva cercato anche ai tempi della Juve, potrebbe tornare sulla sua strada. Che il tecnico leccese abbia sempre apprezzato le doti di Darmian è cosa nota. Quando allenava la Nazionale aveva fatto di lui uno dei simboli del suo calcio tutto pressing e ripartenze, promuovendolo titolare nella squadra che a Euro 2016 si fermò ai quarti contro la Germania. Oggi lo riporterebbe volentieri con sé nella sua nuova avventura sulla panchina dell’Inter. E sfiorata la qualificazione Champions con il Manchester United nell’ultima stagione, Darmian accetterebbe volentieri di tornare nella sua città natale.
I nerazzurri non sono l’unica squadra sulle sue tracce. C’è un’altra pista italiana che porta alla Lazio con Simone Inzaghi che avrebbe individuato proprio Darmian come rinforzo principale per le corsie laterali nella prossima stagione.
Entrambe le italiane, però, dovranno guardarsi le spalle dagli assalti del Valencia. Gli spagnoli sono in procinto di cedere l’altro azzurro Cristiano Piccini alla Juventus e vorrebbero sostituirlo con Darmian, mettendo sul piatto del Manchester una cifra vicina ai dieci milioni di euro. Prevarrà la voglia di tornare in serie A o quella di giocarsi la Champions con la maglia del Valencia?
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