MOTORI. MA CHE FINE FARANNO LE BATTERIE DELLE AUTO ELETTRICHE?

La scorsa rubrica motori ha destato parecchio interesse fra i lettori, tanto che in diversi mi hanno scritto per avere informazioni aggiuntive in merito. In molti dubitano sulla convenienza – in termini economici – dell’elettrico e ancor di più si dicono preoccupati sulla vera ecologia di questo tipo di mobilità. Alcuni poi mi hanno chiesto se il processo di costruzione delle batterie che alimentano le vetture elettriche – ivi compresa anche l’estrazione di litio e cobalto – e, una volta esauste, del loro “smaltimento” non sia addirittura più inquinante della tradizionale mobilità a motore endotermico.

È vero che siamo ancora all’inizio di questo percorso – che non si sa quanto durerà, perché parlare di futuro è difficile – ma certamente il mercato dell’elettrico è in espansione: nel nostro piccolo, anche in Italia, nell’ultimo anno i dati delle vendite sono raddoppiati rispetto all’anno precedente. Questo significa che con una certa probabilità – a meno che si trovi una fonte di energia migliore – fra una ventina d’anni sul nostro pianeta le vetture elettriche saranno circa un terzo del parco auto mondiale.

Ma che fine faranno tutte le batterie “esauste”? Non si tende a parlare di “smaltimento”, quanto piuttosto di un riciclo, come dimostra un articolo pubblicato su Bloomerang: dare una seconda vita ai serbatoi d’energia in altri ambiti dove è richiesta meno autonomia. Una volta che diverranno troppo deboli anche per questa nuova mansione, ecco che verranno riciclate come accumulatori o stabilizzatori di corrente.

Quanto alle riserve di litio, certo, si dice che prima o poi finiranno se si inizierà sul serio a produrre così tante batterie. Tuttavia in mare è presente in grandi quantità, anche se certo, estrarlo dalla terra è più economico. Oltre a ciò, alcune compagnie di estrazione di questi elementi stanno cercando soluzioni alternative che prima non erano state prese in considerazione: come ad esempio l’estrazione del materiale dalle acque di scarico dell’industria petrolifera, ricche di carbonato di litio. Inoltre non è detto che il litio sarà una costante anche nelle batterie del futuro: anzi, sembra sempre più certo che fra non molto si avranno delle batterie di altra natura.

Come riporta “The global source of science news”, i ricercatori dell’università di Bath stanno mettendo a punto una valida alternativa: le batterie al magnesio, una sorta di spugna di energia in biossido di titanio, perfetta per ospitare ioni di magnesio e di alluminio, due metalli leggeri, abbondantissimi e in grado di portare ognuno due elettroni, e che, in teoria, consentono di realizzare batterie più capienti, durevoli e sicure di quelle al litio.

Alessandro Tonini
atonini@iperg.net

 

 

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