Il Coordinamento dei circoli Legambiente della Provincia di Lecco ha inviato una lettera ai Sindaci per richiamare la loro attenzione sul progetto di teleriscaldamento legato al termovalorizzatore di Valmadrera, presentato il 29 u.s. al Comitato Ristretto di Silea. Una storia più che decennale nata con la prescrizione regionale alla concessione dell’AIA, in scadenza nel 2030 e prorogata al 2032, del recupero del calore prodotto dall’incenerimento dei rifiuti.
Nel 2017 Legambiente ha inviato ai Sindaci della Provincia il dossier “Quale futuro per i rifiuti in Provincia di Lecco” dove auspicavamo la dismissione dell’inceneritore e sostenevamo che una rete di teleriscaldamento deve prevedere la possibilità concreta, progettualmente dimensionata, economicamente valutata, di riconversione nell’alimentazione a fonti rinnovabili, ponendo in dubbio la compatibilità di una rete ad alta temperatura con l’utilizzo di fonti energetiche diffuse.
Ora le nostre osservazioni hanno maggior peso alla luce delle misure intervenute a livello nazionale ed europeo per ridurre le emissioni in atmosfera e contrastare l’emergenza climatica.
Il Pacchetto Economia Circolare dell’Unione Europea, recepito dall’Italia nel settembre scorso, getta le basi per il passaggio dall’attuale modello lineare di crescita economica ad uno dove il valore dei prodotti e dei materiali si mantenga il più a lungo possibile. Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030, e non più del 10% dei rifiuti dovrà arrivare in discarica entro il 2030. L’accordo sul nuovo obiettivo climatico dell’Ue prevede di ridurre del 55% le emissioni di CO2 al 2030.
Presentando il Piano industriale di Silea all’Assemblea ristretta dei Sindaci, il Direttore D’Alema ha individuato l’economia circolare come una delle linee guida con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata, oggi ferma al 71% e l’investimento nella produzione di biometano nell’impianto di Annone e nella più efficiente differenziazione e recupero delle plastiche in quello di Seruso. Un’ulteriore riduzione dei rifiuti potrà venire con l’estensione a tutti i Comuni della tariffa puntuale; chiediamo che Silea si assuma il costo degli investimenti necessari per la sua attuazione.
Alla luce di tali cambiamenti, appare non più giustificata la prescrizione regionale all’AIA per l’impianto di Valmadrera: lo collega infatti a una rete di teleriscaldamento che entrerebbe a regime tra qualche anno, vicino al termine previsto per la dismissione del forno che non vorremmo trovasse anche nella necessità di alimentare il teleriscaldamento un motivo per proseguire la sua attività oltre la scadenza dell’AIA.
Gli sgravi fiscali e il superbonus vanno a ridurre la domanda termica degli edifici e gli obiettivi di abbattimento delle emissioni impongono di ridurre le combustioni.
Dell’unico progetto, presentato da Varese Risorse, non si sa nulla, in particolare riguardo all’alimentazione solo da fonti rinnovabili, come indicato dall’Atto di indirizzo dei Sindaci.
Pensiamo che Istituzioni e cittadini debbano essere informati e resi partecipi di un progetto che impatta sul territorio e pone un’ipoteca sul suo futuro energetico.
Ciò premesso, qualora si ravvisasse ancora l’opportunità di un impianto di teleriscaldamento, ci si dovrebbe orientare verso una rete a bassa temperatura, alimentata da impianti a fonti rinnovabili di piccole-medie dimensioni, quali solare termico e pompe di calore abbinate a pannelli fotovoltaici; una produzione decentrata, costituita da punti di immissione con gli utenti che, come accade nella produzione elettrica da fotovoltaico, possono essere sia produttori sia consumatori di energia termica.
Coordinamento Circoli Legambiente della Provincia di Lecco