VALMADRERA – La vicenda dell’impianto di teleriscaldamento legato al termovalorizzatore di Valmadrera ebbe origine, ormai un decennio fa, con il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) che prescrisse la valorizzazione energetica del calore dissipato dall’inceneritore, solo in parte recuperato nella produzione di energia elettrica per autoconsumo.
Per soddisfare la condizione dell’AIA, SILEA ha commissionato un progetto di fattibilità di un impianto di teleriscaldamento al Politecnico di Milano.
A partire da questo, SILEA ha indetto un bando per la realizzazione del teleriscaldamento assumendo i criteri indicati nell’Atto di indirizzo dei Sindaci, rappresentanti dei Comuni soci della SILEA. In quell’atto si indicava l’obbligo di alimentare con fonti energetiche rinnovabili il teleriscaldamento alla scadenza dell’AIA nel 2032. Al bando ha partecipato solo Varese Risorse.
“Apprendiamo che l’ultima Assemblea di SILEA avrebbe considerato la proposta di Varese Risorse congruente sia sotto il profilo del piano economico sia di quello dell’offerta tecnica – spiegano i membri Legambiente -. Riteniamo siano venute meno le ragioni di riservatezza e di tutela della concorrenza. Perché non rendere pubblici il bando, il progetto presentato e il verbale della Commissione giudicatrice?”
“Senza conoscere tutto questo non è possibile esprimere il giudizio nel merito di un intervento di grande impatto economico ed ambientale che non può non interessare un’associazione come Legambiente che pratica l’ambientalismo scientifico. Da anni Legambiente non si limita a ribadire la necessità di alimentare l’impianto di teleriscaldamento con fonti energetiche davvero rinnovabili dopo la prevista ed auspicabile chiusura dell’impianto di incenerimento dei rifiuti, ma sostiene che l’impianto debba essere progettato e valutato pensando alle esigenze energetiche del territorio” continuano.
“Questo progetto, ormai un’odissea iniziata con premesse e contesto molto diversi, inciderebbe irreversibilmente per vari decenni sulla strada intrapresa sul territorio dal punto di vista energetico. Ribadiamo come sia fondamentale che, se alla fine davvero verrà approvato, ci siano garanzie che sia un progetto di alto valore ambientale e tecnico, con un utilizzo reale di fonti esclusivamente rinnovabili, escludendo qualsiasi ricorso diretto o indiretto a gas, biomasse non sostenibili, rifuti o altre fonti fossili. Di nuovo, esprimiamo la nostra preoccupazione sul silenzio totale sul progetto da parte di SILEA, ben oltre le comprensibili cautele da adottare durante lo svolgimento del bando” conclude il coordinamento provinciale dei Circoli di Legambiente.
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