VALMADRERA – Molto esigente con sé stessa, alla ricerca quasi della perfezione, ragazza molto determinata perché ci tiene essere sempre sul pezzo e conquistare nuovi traguardi, e allo stesso tempo disponibile per la causa nella quale sta lottando sia a livello individuale che di squadra. Una breve scheda per presentare l’ultimo innesto in casa Starlight Valmadrera.
Lei è Gaia Frigerio, cestista nata ad Erba il 15 ottobre 1998 residente a Costa Masnaga. La studentessa masnaghese, quindi, si appresta ad iniziare una nuova avventura. “Ho iniziato a giocare a pallacanestro da piccolina perché mio fratello maggiore già praticava questo sport e io volevo provare ad imitarlo. Da quel momento in poi non ho mai smesso”.
In effetti Gaia non ha mai praticato altri sport tranne che il basket. Con la guardia della Starlight proviamo a capire il suo cammino agonistico nel mondo della palla a spicchi. “Ho iniziato nel basket Costa, dove ho giocato tutte le categorie giovanili poi dopo ho continuato a giocare nel Basket Mariano”.
La tua più bella soddisfazione? “La vittoria della coppa Italia in A2. Grande emozione”.
Uno dei momenti più belli della tua carriera agonistica? “Direi senz’altro che il ricordo più bello legato al basket sia il quarto posto alle finali nazionali under 18 ottenuto con tanto sacrificio e condiviso con una squadra che porto nel cuore. È stata una stagione molto importante per me e per la società”.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione con la casacca della Starlight? “Sono felice di intraprendere questo nuovo percorso. Conosco già alcune delle giocatrici e non vedo l’ora di iniziare la stagione. Sarà una sfida provare a confrontarsi con un altro ambiente, ma sono sicura che si riuscirà sin dai primi momenti a creare la giusta chimica per lavorare bene. Lo sapete, sono determinata!”
Sogno nel cassetto a livello atleta e non? “Per quanto riguarda la realtà cestistica mi piacerebbe continuare a giocare il più possibile e a divertirmi come faccio ora. Invece un sogno nel cassetto che riguarda la sfera personale sarebbe visitare e conoscere più luoghi possibili, più culture e tradizioni lontane dalla mia quotidianità”.