TEL AVIV (IL) – Negli ultimi 20 anni i decessi infantili a bordo di auto per colpi di calore sono stati più di 800. Un numero evidentemente eccessivo, tanto che in diversi Paesi si stanno pensando delle leggi ad hoc per cercare di contrastare questo dato. Non solo: anche Euro Ncap – European new car assessment programme, ossia quello che verifica la sicurezza delle vetture con crash test e altre prove – dal 2022 inserirà fra i parametri di controllo anche il rilevamento della presenza di bambini nell’abitacolo.
Al momento lo stato dell’arte vede un’azienda israeliana, Vayyar, leader nel settore della domotica e della tecnologia di imaging in 4D, che sta sviluppando sensori in grado di rilevare se un neonato è stato lasciato in un veicolo, anche se riparato da una coperta o “sprofondato” in un seggiolino. Una volta rilevato il piccolo a bordo come segnalarlo al genitore? Nell’era dello smartphone la risposta, questa sì, è più prevedibile: inviando una notifica al telefono del conducente per avvisarlo del pericolo da scongiurare.
Se però da un lato è vero che sul pianeta quasi tutti ormai sono dotati di smartphone, manca tuttavia un’universalità di frequenze, grazie alle quali il sensore lavora: per esempio in Giappone la banda è a 79GHz; in Europa e negli Stati Uniti si scende a 60 GHz. È chiaro che in un mondo iperglobalizzato come quello dell’automotive i produttori si trovano di fronte a un bel grattacapo. Proprio su questo fattore punta l’azienda israeliana: offrendosi come fornitore in grado di soddisfare le esigenze per i diversi mercati.
Più nel dettaglio, ecco come funziona il dispositivo: le capacità dei sensori sono in grado di visualizzare la dimensione, la forma, la posizione e il movimento di persone e oggetti, e consentono la completa identificazione dell’ambiente dell’auto, indipendentemente dalle condizioni ambientali, come ad esempio potrebbe essere l’oscurità. Le soluzioni di sicurezza per l’abitacolo comprendono i promemoria delle cinture di sicurezza, l’attivazione ottimizzata degli airbag, il controllo dei gesti, gli allarmi di sonnolenza del conducente e gli allarmi di occupazione e rilevamento bambini.
Il sensore Rf di Vayyar su chip dispone di 48 ricetrasmettitori a banda larga a 60 GHz e 79 GHz, che consentono l’utilizzo di migliaia di canali virtuali. Il chip è inoltre costituito da un processore di segnale digitale interno per l’elaborazione del segnale in tempo reale, risparmiando la necessità di una centralina esterna. Questa soluzione a doppia banda è facilmente integrabile nella struttura automobilistica esistente e offre capacità multifunzione per ridurre il costo complessivo e il numero di sensori necessari per ogni veicolo.
Alessandro Tonini