LECCO – Sempre più spesso capita che ci siano interventi in cui i tecnici del soccorso alpino sono chiamati a operare con soccorritori che non conoscono o in contesti fisici e geografici poco o per nulla conosciuti. Un esempio in questo senso è stata la vicenda di Rigopiano: una valanga, una nevicata eccezionale e il terremoto hanno creato una situazione che si verifica assai di rado.
Nei giorni scorsi i tecnici del Triangolo Lariano hanno messo in atto ai Corni di Canzo una iniziativa che fa parte di un progetto di interscambio di manovre e di procedure, con stazioni del Cnsas che appartengono a diverse regioni. Vi erano già state, in precedenza, esercitazioni simili, come ad Alleghe, nel Bellunese, o in Lunigiana – Val di Vinca, proprio con i colleghi toscani. Più di quaranta i soccorritori che hanno partecipato: i lombardi della XIX Delegazione, stazione del triangolo Lariano, e le squadre di Carrara del Soccorso alpino Toscana.
Dopo l’accoglienza al centro del Bione, si sono impegnati nei pressi del rifugio Sev a Pianezzo in quattro scenari diversi: barella portantina, calata in parete con grappolo di recupero di persona non ferita ma in difficoltà, due calate con ripresa ancoraggio e imbarellamento in parete. Era presente anche un istruttore regionale del Cnsas Lombardo. Una esperienza decisamente positiva, che permetterà di crescere per essere pronti ad affrontare le difficoltà durante l’emergenza.