TORINO – Cercava adepti non solo girando nelle periferie ma anche su Facebook, così Elmahdi Halili era entrato in contatto con Abderrahim Moutaharrik.
Nelle indagini della Procura di Torino che hanno portato all’arresto per terrorismo di Elmahdi Halili, 23enne marocchino naturalizzato italiano, ci sono anche contatti con Moutaharrik, l’aspirante jihadista cresciuto a Valmadrera che con la moglie, Salma Bencharki, anche lei di origini marocchine e cresciuta in Valsassina, è stato fermato prima che partisse con i figli verso la Siria per arruolarsi nello “stato islamico”.
Condannati rispettivamente a 6 e 5 anni per terrorismo internazionale, lo stesso capo d’accusa verrà contestato ad Halili.