VALMADRERA – Giovedì 15 marzo l’Associazione Progetto Valmadrera ha proposto il terzo incontro nell’ambito dell’iniziativa “Anch’io… progetto Valmadrera”. Dopo aver condiviso e individuato, nel primo appuntamento, i temi importanti da approfondire ed esserci confrontati nel secondo incontro sul tema dell’integrazione, ci si è concentrati su un altro aspetto delicato e problematico: quello del lavoro. Anche quest’ultima serata èstata organizzata secondo lo schema “ascolto di testimonianze + discussione/dibattito”.
A ricoprire il ruolo di ‘testimoni’ sono stati invitati tre ‘esperti’ del settore che hanno parlato del problema lavoro a partire da tre diversi punti di osservazione: Davide Riva, imprenditore di Valmadrera e vicepresidente di Confartigianato Lecco; Marco Anghileri, direttore del Centro di Formazione Professionale “Aldo Moro”; Patrizia Vassena, assessore ai Servizi Sociali di Valmadrera.
Davide Riva ha tracciato una fotografia della situazione attuale a partire dalla visuale di chi offre lavoro, individuando nel 2017 l’anno della svolta, con il ritorno a livelli accettabili di volume di lavoro. “Il mondo dell’imprenditoria spera in una ripresa sempre più consistente, anche se difficilmente si raggiungeranno volumi d’affari ante-crisi” ha spiegaro Riva. “In qualità di rappresentante di un’associazione di categoria, ha ribadito la necessità di avere a disposizione persone ‘già pronte’ al mondo del lavoro, giovani in possesso di un ‘saper fare’ più che di un ‘sapere’. Importante, in questo senso, il ruolo delle scuole che dovrebbero anche indirizzare il percorso di studi dei ragazzi verso professioni richieste dal mercato del lavoro.
Marco Anghileri è intervenuto portando il punto di vista di chi prepara i giovani al lavoro. La scuola che dirige
è un centro di formazione professionale che accoglie anche ragazzi difficili: occorre ri-motivarli e li si rimotiva
proprio con la prospettiva di un lavoro possibile; il lavoro è, quindi, il successo formativo progettato per loro,
un successo a cui arrivare anche attraverso un percorso educativo puntuale ed esigente. Il Centro ‘A. Moro’ ha una buona dotazione tecnologica, cosa che permette al lavoro di ‘entrare’ davvero nella scuola attraverso le varie attività laboratoriali. È qui che i ragazzi iniziano a ‘respirare’ il mondo del lavoro, e ciò è ancora più efficace se l’insegnante è un professionista (un idraulico, un falegname…). Il rapporto con gli imprenditori è buono, molte aziende accettano volentieri contratti di apprendistato e alunni per gli stage, e quasi tutti i ragazzi trovano lavoro.
Patrizia Vassena ha delineato la situazione-lavoro dal punto di vista di chi – in Comune – intercetta singoli e famiglie in difficoltà. I Servizi Sociali si interfacciano con la parte più fragile della comunità, con le persone che – per svariati motivi – sono difficilmente spendibili nel mondo del lavoro. Il primo filtro per i casi sociali è il Segretariato sociale-Sportello del cittadino, che nel 2017 ha ascoltato 245 persone con un totale di 468 accessi; la metà dell’utenza era costituita da persone disoccupate. Il Comune non ha la possibilità di dare lavoro, può solo indirizzare agli enti preposti e/o accompagnare le fragilità orientandole verso i servizi sul territorio (Centri per l’impiego, collocamento mirato per disabili…).
La ricchezza degli spunti offerti dai tre ospiti della serata ha suscitato numerosi interventi e considerazioni da parte dei partecipanti: come favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro nella nostra città e nel territorio? Quali politiche cittadine percorrere per incrementare e indirizzare l’occupazione? È possibile ipotizzare qualche prassi di welfare aziendale?
Questi e molti altri i quesiti aperti, tante le intuizioni e le proposte su cui ritornare concretamente a ragionare nei prossimi incontri per progettare il futuro di Valmadrera.