CIVATE – Civate e Sala al Barro erano, insieme al parco di Villa Gomes a Lecco, tra le piazze più interessanti per gli spacciatori fermati dalla Squadra mobile della Questura lecchese.
L’operazione “Capolinea” prende il nome dal fatto che i consumatori raggiungevano la zona di spaccio da diverse province lombarde a bordo di treni per poi fermarsi – a Civate o a Sala al Barro appunto – e consumare nei boschi adiacenti alla stazione le sostanze acquistate.
Il metodo era ben collaudato, il giro d’affari stimato sui due milioni di euro. E c’era chi per una dose era disposto a prostituirsi.
> CONTINUA A LEGGERE su