LECCO – Il tema è “scottante”, se ci passate il brutto gioco di parole in tema di teleriscaldamento, rifiuti che bruciano e quant’altro. Ma non solo di termovalorizzatore abbiamo parlato in questa lunga intervista con il n. 1 di Silea, Mauro Colombo. Che naturalmente difende il progetto di gestione del calore per 20mila “cittadini equivalenti” e interviene anche su bilanci, igiene urbana, raccolta differenziata, Comitati, media…
Presidente, secondo lei perché questa fortissima attenzione rispetto al Teleriscaldamento? Nella sostanza, ma pure nei modi, una vicenda molto sentita: come giudica questa sorta di “accanimento” che coinvolge singoli e comitati, amministratori e politici, cittadini eccetera? Alla base credo vi sia una confusione di fondo, che ha portato fin dalle prime battute il dibattito – in molti casi in modo inconsapevole, ma in altri in modo assolutamente scientifico – a collegare in modo inscindibile il teleriscaldamento con la fonte che, alla situazione attuale, lo dovrebbe alimentare, ovvero il termovalorizzatore. Viceversa non si capirebbe il motivo di questa polemica: si coglie l’occasione di dire “no” al teleriscaldamento per chiedere il “decomissioning” del termovalorizzatore.
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